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La Pasqua in Spagna

La Semana Santa è considerata la più importante festività spagnola, probabilmente anche più del Natale. La settimana che va dalla Domenica delle Palme a quella di Pasqua mette in scena tutto il sentimento religioso nella cattolica Spagna. È un momento di grande fervore e partecipazione messo in scena per riprodurre in qualche modo la Passione di Cristo. In  Andalusia, se vi capiterà di essere nella zona durante la Semana Santa, potrete incontrare processioni di mezzanotte o anche più tarde nella notte, con i penitenti incappucciati, i Nazarenos, armati di torce e scalzi e in qualche caso limite indossanti il cilicio.
Se siete in questa zona durante questa settimana vi potrete imbattere in folle di paesani che agitano fronde di palme al passaggio di varie statue issate su portantine e trasportate di peso da volontari che si sono preparati tutto l’anno per quello. I Pasos, sono carri con sculture altamente realistiche e sono gli elementi più importanti delle celebrazioni. In alcuni paesi la Semana Santa culmina con alla distruzione cerimoniale attraverso il rogo dell’effigie di Giuda.

Le grandi protagoniste nelle processioni della Semana Santa sono, soprattutto in città come Malaga, Siviglia e Granada, le confraternite (cofradías), le cui origini risalgono al quindicesimo secolo, e che passano tutto l’anno a preparare questo momento fabbricando costumi e carri. Le sculture dei carri, a grandezza naturale, sono abitualmente incentrate sul dolore della Madonna e sul martirio di Cristo, alcune sono di inestimabile valore storico artistico e risalgono addirittura al sedicesimo e diciassettesimo secolo. Le madonne vestono abiti ricamati e sono circondate da fiori, fronde di palma e candele.

I carri vengono portati da dei portantini vestiti di tuniche chiamati Costaleros, i quali sono accompagnati dai Nazarenos, i penitenti incappucciati che cercano di espiare i loro peccati.

La Semana Santa, si celebrò per la prima volta a Granada probabilmente dopo la Reconquista, anche se le prime testimonianze del genere arrivarono solo nel 1573 quando si proibirono le confraternite che poi vennero autorizzate di nuovo dal 1611 fino ai giorni nostri. Infatti attualmente, dalla Domenica della Palme fino alla Domenica di Resurrezione, esistono 32 confraternite che sfilano con la loro processione passando per tutte le strade previste dal percorso: Calle Navas, Plaza del Carmen, Calle Reyes Católicos, Calle Mesones, Calle Marquéz de Gerona, Plaza de las Pasiegas, fino a dentro la Cattedrale.
I principali momenti della festa sono:

  • Il Mercoledì Santo le immagini di José Risueño salgono all’Abadia del Sacromonte; questa salita popolarmente è chiamata “dei gitani” tra fiaccole e luci.
  • Il Giovedì Santo la processione esce dall’Albaicin e a mezzanotte dalla Chiesa di San Pedro del Cristo del Silencio; a questa sfilata densa di religiosità tutta la città resta in silenzio finchè non subentra la tradizionale banda musicale.
  • Il Venerdì Santo è il momento del Cristo de los Favores in cui migliaia di fedeli si incontrano alle 3 del pomeriggio nel Campo del Principe per recitare tre preghiere al Signore.
  • Il Sabato Santo c’è l’uscita da Santa Maria de la Alhambra e il passaggio attraverso la Puerta de la Justicia.

In alcune parti della Spagna i penitenti arrivano ad atti di vera e propria autoflagellazione. Per esempio a San Vincente de la Sonsierra, nella regione della Rioja, i penitenti si frustano alla schiena usando le strisce di tessuto con spine per facilitare le emorragie ed evitare le tumefazioni. A Valverde de la Vera in Estremadura i penitenti, chiamati empalaos, ricoprono le proprie schiene, i dorsi e le braccia disperse funi, prima di essere legati a una aratro a forma di croce, ed essere trascinati lungo le stazioni della Via Crucis.

Ricordate che la Semana Santa è si una festa religiosa, ma che per gran parte della settimana alla solennità e accompagnata la festa dove gli spagnoli stessi si abbandonano a comode mangiate e abbondanti bevute e i bar sono affollati di giorno e notte, magari con il sottofondo delle incessanti processioni.

Tratto da: SPAGNA
   

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