- Riscaldare un pó di latte con 4 cucchiai di zucchero ed aggiungere un cucchiaino di cannella. Tagliare il pane a fette di un centimetro e mezzo di spessore. Lasciare riposare le fette in una ciotola con del latte per circa mezz’ora.
- Sbattere le uova e far scaldare olio in abbondanza in una pentola (le torrijas dovranno galleggiare). Passare le fette di pane nell’uovo sbattuto, infarinarle e friggerle fino a quando si dorino. Preparare lo zucchero mischiato con la cannella in un piatto a parte (ne deve risultare un colore caffé chiaro) e passarvici il pane non appena tolto dalla pentola per fare in modo che si impregni di zucchero e cannella (La cannella é opzionale).
- Disporre le torrijas su un vassoio ed aspettare fino a quando siano tiepide. Si possono preparare abbastanza in anticipo perché sono squisite anche fredde.
- La torrija é un dolce tipico di Pasqua, in Spagna. Ci sono persone che preferiscono condirla con uno sciroppo preparato con miele ed acqua; in questo caso non si devono passare in zucchero e cannella.
- Consiglio pratico: quando la torrija si lascia a mollo nel latte per ammorbidirla, bisogna stare attenti al tempo ed alla temperatura del latte per evitare che questa si rompa durante la frittura.
La torrija é un dolce tradizionale, tipico della Pasqua. Il divieto di mangiare carne nei venerdí di magro, cosí come il digiuno e l’astinenza, fanno sí che le verdure, le minestre, il pesce ed i dolci diventino i protagonisti culinari del periodo: é il caso delle torrijas.
La loro origine risale ai conventi del Medio Evo, dove si preparava questo dolce per riutilizzare il pane che veniva lasciato durante i pasti. Piú tardi si cominció a preparare anche nelle case. Tuttavia si parla spesso di una connotazione religiosa delle torrijas: ovvero la rappresentazione della vita-morte di Gesú. Secondo il rito cattolico, il pane é il corpo di Cristo, che muore, come la base delle torrijas é “pane morto”. Il latte, le uova e la frittura si associano ai bagni necessari affinché il corpo resusciti; la frittura rispecchia la sofferenza del Signore. Si verifica la resurrezione del pane morto, da qui la considerazione del dolce divino.